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PostPercussionMusic

La forma si crea nell’atto dell’ascolto condiviso dove, improvvisando in due, si vuole ri-trovare, nel tempo, come momento d’incontro dinamico irriducibile al segno e al supporto e sempre diverso nei processi di trasformazione e di degrado dell’ambiente. L’attenzione alla fragilità dell’ascolto alla sua sublimazione in pensiero utopico, possibile, immaginario, dove il suono è sempre dimensione altra, diversa, difficilmente localizzabile e sempre in between.

 

Sergio Armaroli

NOTE TEORICHE: PER UN ASCOLTO ECOLOGICO

di Sergio Armaroli

In Structuring The Silence si è voluto ampliare l'esperienza improvvisativa incorporando una concezione del tempo e dello spazio tipicamente cageana riscoprendo, nel gesto improvvisativo -che Cage rinnegava- l'ascolto, dell'ambiente e del luogo all'interno dell'immaginazione sonora, come una "scultura" (plastica sonora e vivente) che, occupando uno spazio reale e tattile (di Corpi) -dove il suono è modellato e adattato a uno spazio specifico (site-specific)- vive all'interno di un immaginario teatro della percussione dove tutto prende forma nel dialogo (percussion conversation) e al di fuori di qualsiasi drammaturgia sonora possibile. Questo approccio è qui definito "ecologico" perché vuole migliorare la qualità del paesaggio sonoro e promuovere la consapevolezza della dimensione acustica e dell'esperienza umana e delle sue implicazioni socio-culturali.

La PostPercussionMusic si riappropria della dimensione della città per diventare strumento di consapevolezza critica e acustica nei confronti dell'ambiente: il nostro. Non più concentrata sull'esibizione strumentale (la performance), in un senso -anche- propriamente musicale; ma, attraverso il dettaglio sonoro e timbrico (anche minimo) di una improvvisazione (che vuole essere una conversazione) si trasforma in strumento di esplorazione e di conoscenza dell'ambiente e del mondo all'interno di un'esperienza allargata dell'ascolto.

La PostPercussionMusic, attraverso la categoria ontologica della Percussione, è uscita verso il sonoro (tutto) dove il gesto strumentale può essere vissuto come puro momento di contatto, con l'ambiente e con il mondo, attraverso una sensibilizzazione all'ascolto del proprio ambiente (interno-esterno). La presenza reale degli strumenti a percussione, pochi -in una riduzione al minimo udibile e utile- è da accogliere all'interno dell'ambiente come "una scultura sonora". L'esperienza dell'ascolto è attiva e strutturata, a partire dal silenzio, all'interno di un tempo dato come possibilità. La scelta è riconducibile all'ascolto nell'imprevedibilità dell'atto, fuori dalla dimensione ideale del concerto e verso un'integrazione reale con l'ambiente: ecologico in quanto ad attitudine e pensiero come condotta imprevedibile all'interno del reale udibile dove il suono è compreso e concepito come costruzione della mente ed esperienza dell'umano.

6 novembre alle ore 21 Fabbrica del Vapore Contemporary Music Hub

Post Percussion Music con Fritz Hauser e Sergio Armaroli

 

Da un'idea di un "teatro della percussione", una ricerca sonora attraverso l'improvvisazione ed una scrittura minima, all'interno di una architettura del vuoto e del silenzio, come un paesaggio sonoro quale luogo di ascolto ecologico.

alle ore 16 un workshop

aperto a compositori, percussionisti e musicisti interessati all'interazione tra scrittura, improvvisazioni e percussioni. Analisi, ascolti, pratica musicale