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ARMAROLI MAIER

FIGURE(S) | A DUE

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Press Release

Prodotto da Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei principali store online da Believe, venerdì 9 febbraio esce “Figure(s) a due” del vibrafonista Sergio Armaroli e del contrabbassista Giovanni Maier.

«Sergio Armaroli insiste sul concetto di “figure”, qui dall’una alla dodicesima, per sottolineare quanto ogni traccia – si salva solo “John Coltrane, India” – sia costruita su un piccolo frammento melodico. Su due chiavi: quella di violino e quella di basso», sottolinea Davide Ielmini nelle note di copertina. «Le due voci si intrecciano, e si inarcano, in un dialogo che mischia momenti febbrili a riflessioni quasi aeree fino a raggiungere una compiutezza sonora che realizza un ampio, quasi totalizzante, campo nel quale tutto trova un’alta definizione strutturale e una ragione teleologica. Pensate per strumenti microtonali, e inizialmente per quartetto, queste “figure” sono in realtà microtemi elaborati con estrema libertà. Fonte di ispirazione sono i due dischi – “Tenderness” e “Divine Gemini” – che il vibrafonista Walt Dickerson incise nel 1977 con il bassista Richard Davis. Dunque, il lavoro di Armaroli – Maier è una sorta di scatola cinese perché Dickerson suonò nella big band di Jimmy Heath, nel 1946, accanto a John Coltrane. E proprio agli sheet of sound del sassofonista, Dickerson si riallaccia con raffiche di note corte e metalliche (“Figure 5” ne segue l’esempio)», prosegue il pianista, giornalista e critico musicale. «“È come se Walt abbia tradotto il linguaggio di Coltrane sul vibrafono”, racconta Armaroli. I due musicisti, qui, decidono di scommettere sulla dualità/ritualità dell’esperienza sonora, fisica e spirituale nello stesso tempo, elevando a massima potenza la natura interiore di improvvisazioni che, a tutti gli effetti, sono schegge, lampi o scosse. E che somigliano a piramidi rovesciate, nelle quali tutto viene trascinato verso il fondo della fatica esplorativa per poi risalire. È l’esperienza che Coltrane regalò al mondo nel suo periodo Free. Ma se da un lato la ricerca dell’artista statunitense conduce ad una combustione virtuosistica, dall’altro il duo ragiona sull’entità umana dell’arte senza deflagrazioni nella tecnica esecutiva. “L’obiettivo del disco è essere presenti a sé stessi. E ritrovarsi per condividere quel messaggio di unione nel quale si riconobbe Coltrane”, precisa Armaroli».

La poetica di Sergio Armaroli abbraccia molteplici ambiti espressivi alla costante ricerca di un’unità dell’esperienza. Si dichiara pittore, percussionista concreto, poeta frammentario e artista sonoro oltre a fondare il proprio operare all’interno del “linguaggio del jazz” e dell’improvvisazione totale come “estensione del concetto di arte”. Concentrato su una scrittura diffusa, consapevole di essere produttore “di-segni”, dove l’invenzione verbale è “gesto poetico”, nella vita è costretto a uno sforzo pedagogico costante. Con l’etichetta Dodicilune, Armaroli ha pubblicato, tra gli altri, “Prayer and request” (2010) e “Vacancy in the Park” (2015) con Axis Quartet, “Early Alchemy” (2013) un solo di marimba, “Tecrit” (2014) con Riccardo Sinigaglia (santur elettrico, flauti barocchi ed elettronica), “Micro and More Exercises” (2016) e “Deconstructing Monk in Africa” (2021) con Giancarlo Schiaffini, “Structuring the Silence” con Fritz Hauser (2017), “From The Alvin Curran Fakebook – The Biella Sessions” con il quartetto guidato da Alvin Curran, “To play Standard(s) Amnesia” con il suo quintetto e Billy Lester (2017), “Lux Ferrari Exercises d’Improvisation” con Giancarlo Schiaffini, Walter Prati e Francesca Gemmo, “Close (your) Eyes Open Your Mind” con Walter Prati, “Trigonos” con Andrea Centazzo e Giancarlo Schiaffini (2018), “TrioPlusTrio” con Giancarlo Schiaffini, Walter Prati, Roger Turner, Chris Biscoe e John Pope e “Meeting for two” con il pianista statunitense Billy Lester (2020), “Monkish (’round about Thelonious)” di Armaroli – Schiaffini 4tet (2022), “Vibraphone solo in four part(S)” (2023).

Giovanni Maier nel 1988 si diploma in contrabbasso al Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste. Dal 1989 ad oggi ha partecipato (anche con gruppi guidati da lui stesso o in solo) a svariati jazz festival in tutto il mondo (Francia, Jugoslavia, Cecoslovacchia, Grecia, Macedonia, Germania, Austria, Belgio, Slovenia, Finlandia, Croazia, Svizzera, Tunisia, Spagna, Inghilterra, Canada, Giappone, Olanda, Danimarca, Norvegia, U.S.A., Turchia, Giordania, Brasile). Ha inoltre suonato con molti musicisti di fama internazionale come Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Cecil Taylor, Anthony Braxton, Keith e Julie Tippett, Louis Moholo, Roswell Rudd, Franco D’Andrea, Tim Berne, Chris Speed, Benny Golson, Willem Breuker, Tristan Honsinger, Massimo Urbani, Giancarlo Schiaffini, Antonello Salis, Maria Pia De Vito, Claudio Roditi, Richard Galliano, Ellen Christi, Herb Robertson, Guido Mazzon, Tony Scott, Roberto Ottaviano, Hamid Drake, Alexander Hawkins e molti altri. Inoltre ha fatto parte di numerose formazioni, importanti nel panorama jazzistico internazionale: Enrico Rava Electric Five, Italian Instabile Orchestra, Nexus, Gianluigi Trovesi nonet, Roberto Ottaviano Eternal Love, Enten Eller, Pino Minafra Sud Ensemble e altri. Ha partecipato a svariate trasmissione radiofoniche e televisive, anche presso importanti emittenti, come la Rai.

Track List

1 – Figure #1

2 – Figure #2

3 – Figure #3

4 – Figure #4

5 – Figure #5

6 – Figure #6

7 – Figure #7

8 – Figure #8

9 – Figure #9

10 – Figure #10

11 – Figure #11

12 – Figure #12

13 – J. Coltrane, India

All compositions by Sergio Armaroli except 13 by John Coltrane

Personnel

Sergio Armaroli • vibraphone

Giovanni Maier • double bass

Recording Data

• PRODUCTION DATA

Total time 49:18 STEREO DDD

(p) 2024 DODICILUNE (Italy)

(c) 2024 DODICILUNE (Italy)

www.dodicilune.it

CD DODICILUNE DISCHI Ed550

8059772565509

• RECORDING DATA

Produced by Sergio Armaroli and Maurizio Bizzochetti, Dodicilune

Recorded 1, 2 May 2023 at Artesuono Recording Studio, Tavagnacco (Ud), Italy

Mixed and mastered July 2023 at Artesuono Recording Studio, Tavagnacco (Ud), Italy

Sound engineer Stefano Amerio

Cover painting by Sergio Armaroli. Photos by Stefano Amerio

Contact: www.sergioarmaroli.com, sergioarmaroli@libero.it

• EXTRA NOTES

The Figure(s) can be understood as models or incipits for an improvisation in the style of each individual melodic shape or figure:

flex-horizontal and mobile: “almost like an improvisation”

…in memoriam: John Coltrane.

ARMAROLI · MAIER “Figure(s) a due”

Dodicilune Dischi. CD, 2024

di alessandro nobis

Questo “Figure(s) a due” è (anche) un doveroso omaggio al grande vibrafonista Walter Roland Dickerson scomparso nel 2008, uno dei musicisti più dimenticati dagli appassionati e jazzofilma non da Sergio Armaroli per il quale la sua musica rappresenta un riferimento. Il vibrafonista lo fa in compagnia di un altro gran musicista, il contrabbassista Giovanni Maier, compagno di viaggio complementare al vibrafonista sempre in grado di partecipare in modo creativo alla creazione delle “Figure(s)” lasciando con il suo strumento un segno davvero tangibile. Questo lavoro pubblicato dalla Dodicilune è quindi un viaggio in tredici tappe nell’idioma della creazione musicale spontanea fatta eccezione per la significativa rilettura · aperta dal contrabbasso · di uno degli “spartiti” di John Coltrane ovvero “India” che chiude anche il disco. Coltrane, perchè credo che le sue composizioni siano, lo dico da semplice fruitore, tra quelle che consentono ed anche invitano ad una maggiore libertà esecutiva i musicisti che le affrontano.

I primi dodici brani nascono da brevissimi temi il cui stesso concetto consente massima libertà ai due musicisti di sviluppare e di creare la musica in modo istantaneo, creativo e visto che stiamo parlando dell’idioma improvvisativo, anche irripetibili. Certamente non è musica di facilissima fruizione ma ascolto dopo ascolto si riesce ad entrare nella sua struttura e di apprezzare le sue sfumature, come ad esempio in “Figura #2” o nella “Figura #5” ma il discorso va allargato a tutto il disco. Intreccio continuo di suoni, comunanza di idee, stima reciproca per un lavoro che è stato pubblicato assieme a “Figure(s) a tre“, Maier e Armaroli con Francesca Gemmo, ed a “Stringsland” della stessa pianista in duo con il contrabbassista. Un trittico targato “Dodicilune” importante che molto modestamente consiglio. A tutti.