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Meeting For Two

Sergio Armaroli, vibraphone

Billy Lester, piano

 

 

  • MEETING FOR TWO

  • Sergio Armaroli - Billy Lester

  • 02 March 2020

  • ED435

  • 8033309694351

Prosegue la collaborazione tra Sergio Armaroli e l'etichetta salentina Dodicilune. Lunedì 2 marzo esce, infatti, distribuito in Italia e all’estero da Ird e nei migliori store on line da Believe Digital, "Meeting for two" nel quale il compositore e vibrafonista torna a incontrare il pianista statunitense Billy Lester. Il disco propone nove brani originali, due di Armaroli ("Billy is with Me" e "Meeting for Two"), sei di Lester ("G minor Jazz", "Grasshoper's Holiday", "High Line", "Out Of Gs and As", "Peachfuzz Parade" e "Peterson L"), uno cofirmato ("Not Easy - to Love") e le cover di "Billie's Bounce" di Charlie Parker e "Darn That Dream" di Jimmy Van Heusen.

reviews | recensioni

De Sergio Armaroli, musicien et poète, on avait déjà chroniqué Trio Plus Trio, la rencontre de deux trios de free jazz: d'une part, celui de Sergio Armaroli, avec "vibraphone préparé", de l'autre, celui du saxophoniste-clarinettiste Chris Biscoe. Un album tout entier dédié à l'improvisation la plus libre.

Voici le vibraphoniste dans un tout autre contexte: en duo avec le pianiste américain Billy Lester. Né en1946, celui-ci a étudié à la Manhattan School of Music et a, pour principale référence, Bud Powell, Lennie Tristano et son élève Sal Mosca. Si Armaroli a formé l'Axis Quartet, Lester a lui fondé le trio At Liberty, avec Sean Smith (cb) et Skip Scott (dm).

Voici un duo tout à fait ancré dans la tradition du jazz des années '50.

Au répertoire, d'abord deux classiques: Billie's Bounce de Charlie Parker et Darn that dream de Jimmy Van Heusen. Ensuite des compositions originales: deux d'Armaroli (Billy is with me et Meeting for two), six de Lester et une co-écrite (No easy to love).

Au total un duo très bopisant (Billie's Bounce, G minor jazz, Peachfuzz parade, Meeting for two), toujours rempli de swing (Grasshoper's holiday, High line, Out of Gs and As), mais qui propose aussi des ballades séduisantes (Darn that dream Billy is with me, Not easy to love).

Une autre face de la personnalité de Sergio Armaroli, dont le vibraphone évoque ici Milt Jackson: son attachement à la grande tradition jazz.

© Claude Loxhay

Un preciso evento ha orientato la vita e la carriera artistica di Billy Lester, pianista statunitense nato nel 1946, dalla discografia e notorietà a tutt’oggi molto rarefatta. Il fatto successe quando, a 18 anni, studente di pianoforte jazz, Billy assistette ad un concerto di Lennie Tristano con Lee Konitz e Wayne Marsh all’Half note di New York. “Ci andai ogni sera, per un totale di sette concerti”. Durante una pausa il giovane pianista avvicinò il pianista e compositore cieco, chiedendogli come mai i suoi concerti fossero così pochi ed inframmezzati da lunghe pause .“ Aveva questa voce dolce, ricorda Lester , che mi disse: “I ragazzi là fuori stanno a suonare tutto il tempo, in questo modo diventa un business”. Quella frase mi risuonò dentro. Sapevo che lui suonava solo perché era un artista”. Un insegnamento preso più che alla lettera, se si considera che Lester, poi allievo di uno fra i assidui seguaci di Tristano come Sal Mosca, ha rivolto principalmente alla didattica la propria attività, pubblicando molto di rado sue registrazioni. Solo negli ultimi anni le uscite hanno acquistato una certa continuità. Come l’album “From Scratch” pubblicato dall’etichetta vinyl only Newelle records nel 2014 nella season four di uscite, in compagnia di Rufus Reid al basso e Matt Wilson alla batteria, di cui presentiamo in video un out take. Oppure, anche in quel caso per l’etichetta Dodicilune, nel 2017 “To play standard(s) Amnesia” in quintetto con il sax di Claudio Guida, il contrabbasso di Marcello Testa, e la batteria di Nicola Stranieri, ovvero i componenti dell’Axis quartet di cui è fondatore e leader Sergio Armaroli. Che ritroviamo in questo recente album dell’etichetta pugliese, in un duetto pianoforte/ vibrafono. Musicista attivo in vari contesti, dalla classica all’avanguardia fino al jazz, nonché pittore e scrittore, Armaroli è un artista che ama utilizzare una pluralità di mezzi espressivi, non disdegnando mettere le sue percussioni al servizio del lato più tradizionale e bop del jazz. L’incontro fra i due è un originale mix fra classicità ed originalità, un pendolo che oscilla fra il Charlie Parker dell’iniziale “Billie’s bounce” ed i brani originali di Lester, pianista che ama costruire soluzioni armoniche non convenzionali, con echi di Tristano e Monk, ( “G minor jazz”, “Out of Gs and As”, “Peachfuzz parade”) ed improvvisare lungo territori poco prevedibili (Grassopher’s holiday), quanto interpretare con intensità e delicatezza le ballads. Ci sono inoltre una rilettura intima e tenera di “Darn that dream”, attinta dal repertorio degli standard più frequentati dal mondo del jazz, ed una “Not easy (to love)” scritta a quattro mani, ricca di echi e variazioni fin dal titolo. Nella dinamica fra il pianoforte ed il vibrafono, due voci complementari e ben impostate nel gioco di alternanze fra parti soliste e supporto strutturale, il ruolo del bilanciamento verso il versante più melodico ed il linguaggio tradizionale sembra essere ricoperto dallo strumento di Armaroli, efficace quanto raffinato, questa volta lontano dalle esperienze più avanguardiste, che firma anche due brani in proprio, la dolce ballad “Billy is with me” e la finale, swingante, title track. Un incontro riuscito ed una scoperta, anche se tardiva , di un originale interprete del pianoforte jazz contemporaneo.

a cura di Andrea Baroni, Tracce di jazz

L'arte del duetto

Il duetto, nella storia del jazz, è iniziato quando Louis Armstrong e Earl Hines, negli anni Venti, si trovarono a dialogare inseguendosi sulle note di Weather Bird. Da allora, il gioco all'interazione tra due persone con ottime competenze tecniche, e soprattutto grande disponibilità all'ascolto reciproco è diventata un'arte. Per l'etichetta Dodicilune un cd ci aggiorna sullo stato dell'arte del duetto in jazz in Italia, protagonisti il vibrafono di Sergio Armaroli e il piano veterano di Billy Lester in Meeting for Two. Partenza con il Parker di fuoco vivo bebop di Billie's Bounce, uno standard, Darn that Dream, e poi tutti bei pezzi inventivi di composizione.

Guido Festinese